Mattarella e Meloni a i funerali dei tre carabinieri morti nell'esplosione. Monsignor Saba...

Scritto il 17/10/2025
da agi

AGI - L'abbraccio partecipato, commosso, del Presidente della RepubblicaSergio Mattarella, ai familiari dei tre Carabinieri uccisi. Le fasciature ancora ben visibili sui volti, le mani, le gambe, dei colleghi che hanno scampato la morte nell'esplosione del casolare di Castel d'Azzano, a Verona. E poi i volti impietriti, le lacrime, l'emozione palpabile, negli occhi delle circa 4mila persone presenti alle esequie alla Basilica di Santa Giustina, a Padova.

Ad onorare Valerio Dapra'Davide Bernardello e Marco Piffari, vittime della follia dei fratelli Ramponi che martedì scorso per evitare lo sfratto, sommersi di debiti e problemi finanziari, hanno saturato di gas e poi fatto esplodere il casolare dove vivevano, c'era tutto lo Stato. Tutta l'Italia, preciserà Guido Crosetto nel suo intervento durante le esequie.

Presenza istituzionale ai funerali

Insieme al Capo dello Stato, anche i presidenti del Senato, Ignazio La Russa, e della Camera, Lorenzo Fontana, e la premier Giorgia Meloni - anche lei si soffermerà, commossa, con i familiari dei caduti, al termine della cerimonia - con il ministro della Difesa, Guido Crosetto e una foltissima delegazione di governo, che comprendeva Matteo Salvini, Antonio Tajani, Matteo Piantedosi, Carlo Nordio, Andrea Abodi, Eugenia Roccella, Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini. Ma ci sono anche la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, e il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

Il ricordo dei giusti nella memoria della Repubblica

Ed è Guido Crosetto allora a scandire che "i nostri nomi, il mio, quello del Presidente, quello di ognuno di noi sono scritti sulla sabbia delle persone a cui siamo cari e sono destinati a scomparire nel tempo mano a mano che scompariranno quelli che ci vogliono bene. Il nome dei giusti no". "Il nome di chi è morto per la Patria è scritto nella roccia della memoria della Repubblica e sarà onorato e ricordato", ricorda il ministro della Difesa soffermandosi per qualche istante davanti ai feretri al termine della funzione.

Il dolore condiviso dell'Italia

"L'Italia è qua e si raccoglie in un profondo dolore. Oggi tutti i Carabinieri d'Italia sono qui con me, vicino a voi, anche quelli all'estero, e voglio abbracciarvi tutti e dirvi grazie", aggiunge il ministro della Difesa.

I feretri avvolti nel Tricolore sono entrati nella Basilica di Santa Giustina alle 16 in punto, portati a spalla dai colleghi e accolti da un grande applauso fino al picchetto d'onore, sulle note della Marcia funebre di Chopin. Ha parlato di un fatto "duro, doloroso e umanamente incomprensibile" Gianfranco Saba, Ordinario Militare per l'Italia, che ha celebrato i funerali. "La nostra società non tanto pluralista, è concentrica. E talvolta non riesce a trovare il proprio centro", ha poi aggiunto.

Al termine della celebrazione, di nuovo, l'applauso commosso della gente, e di nuovo gli abbracci e le strette di mano ai familiari da parte del Capo dello Stato, che si sofferma con loro parlando a tu per tu, la mano sulla spalla dell'interlocutore, in un'atmosfera intima che fa quasi dimenticare la solennità di un funerale di Stato.

Il ricordo dei militari e degli uomini

Le parole dei familiari, commosse ma ferme, composte, tratteggiano la figura di tre militari che hanno saputo incarnare lo spirito stesso delle Forze Armate, e di tre uomini che ne facevano parte. "Non ricordo l'ultima volta che ti ho preso in braccio e non sapevo fosse l'ultima volta, poi il tempo è passato e sei diventato quello che più desideravi: un Carabiniere d'Italia", sintetizza il padre di Davide Bernardello. Toni a cui ha fatto eco il figlio di Valerio Dapra': "Ho auto il privilegio di chiamare papà una persona, un uomo, che ha dedicato la sua vita al dovere, al servizio e all'onore. Mio padre ha scelto una strada fatta di coraggio, sacrificio e responsabilità".

Infine, l'appello del fratello di Marco Piffari: "Il loro sacrificio non deve essere reso vano. Faccio quindi un appello a tutti - dice - perché episodi simili non accadano più. Stringiamoci ai nostri militari che operano in Italia e all'estero rendendo le nostre vite libere, serene e sicure".